giovedì 28 novembre 2013

I giochi di mamma Chiara

Questo post lo scrivo ad uso e consumo degli analisti a cui toccherà, fra qualche anno, porre rimedio a tutti i danni protratti sulle mie figlie. Che noi madri, nonostante la buona volontà, siamo la causa numero uno della nevrosi dei nostri pargoli, facciamocene una ragione. 
Allora i giochi del momento, tra gli altri, sono due. Quelli che mi son costati anche qualche ora di ragionamento, figuriamoci, ma a cui credo fortemente per far crescere le mie ragazze nel modo più facile per esser felici. Si perché checché se ne dica, la felicità serve anche a Bukowsky o a Cioran per dare un peso al dolore di vivere. Se non conosci il prezzo della felicità, non conoscerai il valore del tormento. Per esser felici ci vuol coraggio, per guardarsi dentro anche. Fine della psicofilosofia low cost, proseguiamo con i due giochi-monenti in cui investo così tanto. Ai posteri l'ardua sentenza. 
Il primo, lo facciamo già da un po'. Ogni tanto ci perdiamo, ma nel tempo è quello che dura di più. LA MEDITAZIONE. Scopo del gioco: capire la gratitudine e il suo valore, darci un obiettivo per il futuro, capire come fare per raggiungere i nostri sogni, stimolare la creatività, ma soprattutto per calmarle e farle addormentare tranquille! Noi superMamme siamo prima di tutto pratiche. Il gioco è semplice, già pigiamate, 15 minuti prima dell'ora della nanna, ci si mette per terra o sul divano, in cerchio. Molto più spesso io ho Elena in braccio e Roberta davanti. Ci si stringe le mani e si chiudono gli occhi. Poi si deve "quietare l'anima" io provo evocando immagini bucoliche.. il mare o la campagna, il sole, un vento tiepido, il profumo dei fiori, il rumore delle onde.. cercando sempre di coinvolgere tutti i sensi con l'immaginazione. Dopo di che si procede in due momenti, il primo è il ringraziamento. Voglio fortemente che le mie bambine si rendano conto quotidianamente di essere fortunate per le piccole cose, no per quelle eclatanti. I ringraziamenti possono essere i più svariati, ovviamente inizio sempre io per dare l'esempio. "Grazie per questo divano che abbiamo sotto il sedere, grazie per il sorriso delle mie bambine, grazie per la pastasciutta e la mela" grazie per tutto insomma. Elena questa parte la salta praticamente sempre a pie pari, nonostante sia molto solerte con i grazie ogni volta che è dovuto, non è ancora nell'ottica del ringraziamento tout court, senza un motivo particolare. Stasera invece mi ha graziato, vedi video (devo anche documentare, altrimenti queste potranno smentire tutto). Roberta scimmiotta quel che dico io, ma poi va più sul preciso tipo "grazie perché mia sorella smette di rompermi le scatole" "grazie perché riceverò tanti regali a natale" "grazie per le scarpe nuove" ect. OK, siamo ancora un filo lontani dalla comprensione che genera il potere della gratitudine per i dettagli, per i momenti, per la vita in generale, ma nessuno nasce imparato. Credo moltissimo nell'esercizio, "Sei quello che pratichi quotidianamente" keep going. La seconda parte invece è dedicata a ciò che ci prefiggiamo. "Io (mamma) vorrei imparare bene a suonare il pianoforte e per farlo faccio esercizi almeno un'ora al giorno" oppure "Io vorrei vedere sempre le mie bambine felici e per farlo mi impegno a trovare sempre il tempo per stare con loro". Roberta qui è più preparata sul cosa vuole, che è già MOLTO buono, meno sul come raggiungerlo. Quindi "Voglio imparare a suonare il pianoforte per diventare famosa" gli viene subito, allora entro a gamba tesa e le suggerisco "siccome per farlo devi fare esercizi tutti i giorni come la mamma, potrebbe essere una buona idea svegliarci mezz'ora prima al mattino per farli?" gli strappo un si sull'onda dell'emozione, mamma-bastarda. E per ben due volte ci riusciamo pure! Vediamo quanto dura.. si lo so son sadica.. ma non è mio compito aiutarle a raggiungere i loro sogni?!? Invece Elena a questo punto mi fa veramente impazzire.. "Elena Tu cosa vorresti?" pausa di profonda riflessione. "Io voglio una banana!" e qui la grande lezione che sempre ci danno i bambini. LA VITA E' ADESSO. Sempre stasera invece, ha espresso un altro bel desiderio… (vedi video ancora se non l'hai già fatto).
Mai smettere di imparare, soprattutto da loro. 
Il secondo gioco le diverte e ci impegna il tragitto da casa a scuola la mattina. E' il gioco delle IDEE. Si tratta di tenere allenato il muscolo della creatività. Lo dovrebbero fare tutti quanti, ma non ci insegnano a farlo. Ho anche in mente una "scuola alternativa" dove invece che le nozioni si insegnano ste robe.. ma proseguiamo, che questi sono più che altro deliri. Consiste nel prendere un'azione comune e trovare tanti modi possibili per farla. Esempi: ANDARE A SCUOLA. Ok, le prime son facili, in macchina, in bici, a piedi.. poi diventa via via più divertente. In skateboard, con i pattini piroettando, con un razzo volante, costruendo un canale e andando in canoa, facendo nevicare e andando con gli sci, costruendo un tunnel sotterraneo etc etc. Il messaggio deve essere chiaro "NON ESISTONO IDEE STUPIDE" Esistono idee che funzionano meglio di altre, ma non bisogna mai smettere di farsene venire parecchie, nel mucchio si può trovare quella perfetta e anche quando la si trova, meglio continuare a pensarci su. Vorrei che crescessero con l'attitudine del "TUTTO SI RISOLVE" piuttosto che nel disfattismo/vittimismo/fancazzismo. Ci sono MOLTE più soluzioni che problemi. Basta allenarsi a trovarle. 
A questo punto l'analista potrà dare la colpa a me della loro attitudini maniaco-depressive e "uccidendomi" risolverà tutti i loro problemi!!! Semmai faremo metà del cachet…



SUPERMAMMA Missione "GLI RISOLVO ANCHE I PROBLEMI DEL FUTURO" ACCOMPLISHED!!!!